Il team di ricercatori svedesi Gatenholm, del Wallenberg Wood Science Center, hanno utilizzato speciali stampanti 3D per riprodurre organi e tessuti umani, ideando un bio-inchiostro costituito dalla miscelazione di cellule umane del tessuto cartilagineo, condrociti con minuscole fibre di cellulosa del legno (o prodotta dai batteri) e altre molecole complesse estratte dalle alghe brune. In questo modo i ricercatori sono riusciti a stampare le cellule umane vive, che si sono depositate secondo una precisa architettura e generando un orecchio umano che si è mantenuto come forma senza deteriorarsi. I test sono stati realizzati sui topi con risultati stupefacenti: infatti le cellule sono sopravvissute e hanno prodotto nuova cartilagine. Si è provveduto successivamente a migliorare la crescita del tessuto, aggiungendo al composto alcune cellule staminali non ancora adulte, prelevate dal midollo osseo, che possono svilupparsi nella direzione che si desidera. Si è dimostrato che la cartilagine stampata può sopravvivere e crescere in provetta. Questa ricerca potrebbe svilupparsi per generare impianti stampati su misura per l’uomo. Si è provato anche ad innestare l’impianto sui topi.
Le cartilagini, a differenza di altre parti del corpo non si rigenerano. In un futuro prossimo invece, tutte le persone sofferenti a causa di artrite o lesioni, o gli stessi sportivi infortunati, potranno avvalersi della riparazione delle cartilagini danneggiate delle loro ginocchia, o del naso o delle orecchie, grazie a questa stampante 3D. In genere l’orecchio e il naso sono difficilmente riparabili chirurgicamente, per questo la stampante 3d utilizzando le stesse cellule del paziente, in un prossimo futuro, potrà permettere la realizzazione di varie parti del corpo umano come naso, orecchie e ginocchia.