Da un recente studio risulta che la perdita dell’udito è spesso associata a problemi posturali e di equilibrio. Curare i primi potrebbe aiutare a prevenire i secondi, migliorando le condizioni di vita e l’autonomia di molte persone.
È lo spiraglio aperto da uno studio sudcoreano, pubblicato sulla rivista scientifica JAMA – Otolaryngology – Head & Neck Surgery, secondo il quale il 3,3% delle persone che sono affette da una compromissione dell’udito soffre anche di disequilibrio.
La ricerca è stata svolta su un gruppo di 3864 partecipanti, in prevalenza donne (55%), con un’età media 58 anni, tutti con un certo grado di perdita dell’udito (da un solo lato o da entrambi). La compromissione uditiva è stata valutata tramite un esame specifico, detto “audiometria tonale pura”. Sono state dunque disegnate tre categorie a seconda della soglia uditiva: udito normale (soglia di intensità inferiore ai 26 decibel), perdita di udito lieve (soglia tra 26 e 40 decibel) e moderata-grave (soglia superiore ai 40 decibel).
Le persone con compromissione uditiva sono state analizzate per valutare la presenza di disequilibrio, con una metodica ben precisa: ad ogni individuo è stato chiesto di posizionarsi con i piedi paralleli distanziati tra loro di 10 cm, e con le braccia incrociate. Ogni partecipante doveva mantenere questa posizione per il maggior tempo possibile, prima ad occhi aperti e poi chiusi, dapprima su un supporto rigido e successivamente stando in piedi su di un tappetino morbido (composto di schiuma di poliuretano).
Dai risultati dello studio è emerso che 127 persone (ossia il 3,3% del totale) soffrivano anche di disequilibrio. L’incidenza del disequilibrio è risultata maggiore nel genere femminile, nelle età più avanzate e in chi aveva un deficit uditivo più grave e/o da entrambi i lati.
I risultati, oltre ad essere importanti dal punto di vista scientifico, servono anche a delineare nuove strategie di prevenzione e cura per i problemi posturali e di equilibrio, suggerendo ad esempio che le tecniche di riabilitazione uditiva potrebbero avere un ruolo anche nel trattamento dell’instabilità posturale e, di conseguenza, nella prevenzione delle cadute. Una prospettiva che accende la speranza ora che, con un’aspettativa di vita sempre più lunga, è necessario migliorare la qualità della vita e l’autonomia funzionale di molte persone.
Fonte: jamanetwork.com