Un’incidenza di 29,14 su 1.000 colpiti da ictus tra coloro che hanno assunto un sostituto al posto del sale, a fonte di 33,65 casi su 1.000 per chi ha assunto il classico sale da cucina. E 49,09 attacchi di cuore su 1.000 tra coloro che hanno assunto un sostituto del sale a fronte di 56,29 casi su 1.000 tra coloro che hanno assunto il sale comune. Sono questi i risultati di uno studio condotto in Cina su 20.000 persone over 60 con alle storie un episodio di ictus.

Basterebbe dunque sostituire il sale comune con un condimento a base di potassio e povero di sodio per prevenire malattie gravi come ictus e infarti. È la riprova, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che in effetti l’abuso di sale nella nostra dieta può essere decisamente nocivo.

La ricerca, condotta lungo l’arco di cinque anni in Cina, ha messo a confronto 20mila cittadini over 60, con alle spalle un ictus e disturbi di pressione alta. Alla metà del campione è stato chiesto di assumere un sostituto del sale, contenente il 70% di cloruro di sodio e il 30% di cloruro di potassio per cinque anni. Mentre gli altri partecipanti hanno continuato a usare il comune sale da cucina, cioè cloruro di sodio al 100%.

Per i partecipanti allo studio che hanno utilizzato un sostituto del sale gli scienziati hanno osservato circa il 14% in meno di probabilità di avere un ictus o un infarto. I sostituti, con il sapore del sale comune, hanno favorito un abbassamento della pressione sanguigna.

Soltanto in Gran Bretagna 35mila persone ogni anno vengono colpite da ictus, mentre negli Stati Uniti il numero sale ad 800mila. Ancora più preoccupanti i numeri relativi agli attacchi di cuore. Per entrambi i disturbi gli scienziati hanno ormai scoperto da molti anni un collegamento diretto con la pressione alta.

Ecco perché la ricerca made in Cina non stupisce, ma costituisce semmai un «utile promemoria» sui benefici della riduzione del sale.
La dottoressa della British Heart Foundation, Victoria Taylor, commentando lo studio ha infatti ricordato che «questa ricerca non è in toto applicabile alla popolazione della Gran Bretagna e dell’Europa. Il gruppo di persone oggetto di studio proveniva dalla Cina rurale e qui le diete, lo stile di vita e l’assunzione di sale sono probabilmente diverse rispetto a quelle europee. Ma di certo milioni di vite potrebbero essere salvate con questo semplice accorgimento».

 

Fonte: Il Messaggero

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