Utilizzato fin dall’antichità per divertire i più piccoli e ancora oggi considerato un giocattolo indispensabile per un neonato, il sonaglio è progettato per intrattenere o tranquillizzare il bebè e al tempo stesso per aiutarlo nella crescita e nello sviluppo di tutti i sensi, compreso l’udito.
In questo articolo vorremmo spiegare perché ogni neomamma dovrebbe acquistare un sonaglio e quali sono i benefici di questo particolare oggetto per la salute del neonato.
Perché scegliere un sonaglio per i neonati
Tra i primi giochi di un bambino appena nato un sonaglio non può proprio mancare. Oggi in vendita si possono trovare modelli di qualsiasi tipo, forma e colore, da quelli più classici in plastica a quelli morbidi di peluche che raffigurano animali o frutta, da attaccare direttamente alla carrozzina o al passeggino, quelli realizzati in tessuto o all’uncinetto, fino ai modelli di design.
Il sonaglio è un gioco utilissimo durante la prima fase di vita del bambino, soprattutto dai 4 ai 6 mesi, perché è il miglior modo di guidarlo alla scoperta dei suoni, e quindi stimolare il suo sistema uditivo, a riconoscere forme e superfici, esercitando il senso del tatto, oltre che a coordinare il movimento del polso e delle dita, sviluppando anche una corretta coordinazione mano-occhio.
Quando un bambino prende in mano e agita un sonaglio, infatti, se dapprima ciò che lo incuriosisce sono gli stimoli sonori emessi dal giocattolo, crescendo inizia anche a osservarlo e a distinguerne i colori, i materiali (superfici lisce, morbide o ruvide), e a capire che il suono che sente dipende dal movimento e che l’intensità può cambiare in base a quanta forza esercita con il suo polso.
Si tratta quindi di un giocattolo perfetto per il bambino, perché stimolante e al tempo stesso educativo, in più si rivela un accessorio utilissimo per i genitori, perché può funzionare da diversivo per distrarre il bambino in particolari momenti della giornata.
Se volessimo riassumere i vantaggi del regalare un sonaglio ad un neonato diremmo che:
- È utile a genitori, nonni e babysitter, che hanno bisogno di intrattenere, calmare o distogliere l’attenzione del bambino quando piange o è agitato;
- Facile da trasportare, perché leggero e di dimensioni ridotte, così da permettere al bimbo di averlo sempre con sé anche fuori casa;
- Aiuta lo sviluppo dei sensi e della coordinazione mano-occhio: attraverso il movimento del sonaglio, generalmente a partire dai 6 mesi, il neonato inizia a prendere confidenza con suoni, colori, forme, sviluppando così il senso del tatto, dell’udito, della vista; inoltre inizia a migliorare i movimenti e le abilità motorie, la coordinazione tra entrambe le mani e a muovere lo sguardo dalle mani all’oggetto, per imparare ad afferrarlo.
Quale tipo di sonaglio scegliere?
Di fronte ad un’offerta così ampia, per chi lo acquista è più che normale chiedersi come saper riconoscere il tipo di sonaglio più adatto a un bambino. Sicuramente al momento dell’acquisto è importante considerare una serie di fattori:
- Sicurezza: come primo approccio al gioco di un neonato, che all’inizio tenderà a mettere in bocca il sonaglio, meglio sceglierne uno abbastanza grande da evitare il rischio di soffocamento;
- Materiale: è consigliabile preferire sonagli realizzati con materiali atossici, meglio se ecologici come il cotone o il lino; se il sonaglio scelto è di plastica andrebbe verificata l’assenza di sostanze chimiche come gli ftalati, aggiunti per rendere più morbido e flessibile il PVC, o come la formaldeide, l’APEO e il BPA (bisfenolo);
- Età del bambino: ogni sonaglio è progettato per adattarsi all’età specifica del bambino e quindi avere determinate caratteristiche; alcuni sonagli sono più indicati nella prima fase di vita, dai 3 ai 6 mesi, altri per bambini da 1 anno in su; i sonagli montessoriani, ad esempio, realizzati anche in legno, sono adatti per bambini più grandi, fino ai 3 anni di età, perché appositamente studiati per favorire lo sviluppo sensoriale e cognitivo.
Udifarm per la salute uditiva di grandi e piccoli
Prendersi cura dell’udito e prevenire situazioni di rischio è ancora più importante quando si tratta della salute dei bambini, specialmente se appena nati, quindi nella fase più delicata della loro vita, e in età precoce quando hanno più difficoltà a esprimersi.
Riconoscere l’ipoacusia nei bambini o lo sviluppo di un deficit uditivo come l’acufene non è sempre facile; occorre prestare la massima attenzione a ogni comportamento, anche apparentemente normale, ad esempio il tapparsi le orecchie con le mani in presenza di un rumore, che potrebbe invece suggerire la presenza di una patologia.
Se pensi che il tuo bambino abbia difficoltà a riconoscere i suoni, o vorresti ricevere una valutazione accurata della sua capacità uditiva, prenota un appuntamento nel centro Udifarm più vicino a te.
Potrai richiedere un primo test dell’udito o fissare una visita otorinolaringoiatrica approfondita, che ci permetterà di indirizzarti nella scelta del trattamento più efficace.
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