Avrai sicuramente sentito parlare di una dote speciale che permette di riconoscere all’istante qualsiasi nota musicale solo ascoltandola o di emettere una nota perfetta senza confrontarla con un’altra di riferimento. Questa capacità è nota come “Orecchio assoluto” ed è molto rara: solo 1 persona su 10.000 in tutto il mondo (circa lo 0,01% della popolazione) riesce, appunto, a identificare l’altezza assoluta (o perfetta) di un suono senza aver mai avuto una formazione musicale né alcuna guida esterna.
Leggendari compositori come Mozart, Bach e Beethoven avevano l’Orecchio assoluto; ma anche cantanti come Ella Fitzgerald, Frank Sinatra, Barbra Streisand, Michael Jackson e Celine Dion hanno dimostrato di avere la stessa dote. Ma come capire se si è tra i pochi fortunati a possedere questa abilità? Ed è davvero innata o è possibile allenarla?
Orecchio assoluto: cos’è e come riconoscerlo
Come spiegato in un precedente articolo, generalmente si nasce con l’Orecchio assoluto – ovvero con il “dono” di ascoltare una nota musicale e sapere esattamente qual è, o di cantare una nota perfetta senza aver bisogno che uno strumento la riproduca – per una serie di fattori ereditari legati al DNA, a specifiche caratteristiche dell’anatomia cerebrale, alla predisposizione ad ascoltare musica e a ricordare i suoni fin dai primi anni di vita, nonché a fattori ambientali e culturali che possono condizionare la capacità uditiva nella prima infanzia.
Ad esempio è più frequente nelle popolazioni di origine asiatica, per ragioni dovute alla lingua parlata: il cinese e il giapponese, infatti, sono lingue cosiddette “tonali”, in cui una stessa parola può avere significati diversi a seconda dell’intonazione con cui viene pronunciata.
L’Orecchio assoluto è quindi principalmente una dote congenita, piuttosto che qualcosa che si può insegnare. Al Conservatorio, i musicisti che già possiedono questo talento possono perfezionare le proprie abilità; tutti gli altri imparano piuttosto ad allenare l’Orecchio relativo (o altezza relativa), ovvero a sviluppare la capacità di distinguere gli intervalli tra una nota e l’altra senza leggere uno spartito, con alcuni esercizi specifici di “ear training”, come nei corsi di solfeggio per cantanti, dove si impara a educare il proprio orecchio a riconoscere intervalli, accordi e trascrivere melodie sempre più complesse.
Essendo qualcosa che si possiede fin dalla nascita, non tutti potrebbero essere consapevoli del proprio Orecchio assoluto, considerandolo come del tutto naturale; viceversa, c’è chi potrebbe voler sperimentare la possibilità di ottenere un talento così raro.
Come scoprire se si ha l’Orecchio assoluto?
Esistono diversi metodi e test per riconoscere l’Orecchio assoluto o per potersi allenare a svilupparlo.
Tra questi, ad esempio:
- Identificare le note: un primo test consiste nel provare a riconoscere “a orecchio” il suono delle singole note musicali, ascoltandole una dopo l’altra, singolarmente, e assegnando a ciascuna il proprio nome, senza ricorrere a uno spartito;
- Riprodurre le note: un secondo test prevede invece di riprodurre una determinata nota perfettamente intonata su un pianoforte, una chitarra o qualsiasi altro strumento, senza prima averla ascoltata e senza confrontarla con un’altra nota di riferimento;
- Esercizi di Ear Training: questi esercizi possono essere utili sia a migliorare il proprio Orecchio assoluto che a sviluppare la sensibilità dell’orecchio musicale di qualsiasi musicista (ovvero l’Orecchio relativo). Permettono infatti di imparare a riconoscere a orecchio ciò che si ascolta – note, scale, accordi o intervalli – senza leggerlo su un pentagramma. In genere si comincia suonando una nota sulla tastiera, e cantando un’altra nota a un intervallo di distanza, per poi arrivare a cantare (e riconoscere) tutti gli intervalli partendo da note sempre diverse. Una volta padroneggiati gli intervalli è possibile iniziare a esercitarsi sul riconoscimento degli accordi, ovvero riuscire a identificare e cantare le note che li compongono.
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