Quando si soffre di acufene e si è costretti a convivere con un fastidioso e incessante fischio o ronzio nelle orecchie, anche le attività quotidiane più semplici possono diventare difficili da gestire, e questo vale soprattutto sul lavoro. Diminuisce la concentrazione, la produttività ne risente e capita di sentirsi frustrati e sotto stress.
Ma come è possibile gestire al meglio questa condizione e continuare a svolgere le proprie attività? In questo articolo vogliamo consigliare alcune strategie utili per alleviare i sintomi dell’acufene e migliorare la propria vita sul posto di lavoro.
Acufene e Lavoro: come proteggere l’udito
Per affrontare al meglio il problema, è fondamentale comprendere quali possono essere le cause dell’acufene. Non si tratta infatti di una malattia, ma di un disturbo che pur essendo molto comune è anche del tutto soggettivo e può essere causato da diversi fattori, tra cui l’esposizione prolungata a rumori forti, l’invecchiamento, alcune patologie dell’orecchio come la sindrome di Ménière, disturbi del sistema circolatorio o problemi muscolari .
Per questo è importante adottare alcune precauzioni per proteggere il più possibile il proprio udito in un ambiente di lavoro, come ad esempio:
- Utilizzare dispositivi di protezione individuale: in ambienti particolarmente rumorosi, e quando si è costretti a fare lavori potenzialmente a rischio per l’udito, è consigliabile indossare cuffie-antirumore o tappi auricolari per ridurre l’impatto del rumore sull’udito
- Prendersi una pausa dal rumore: è importante prevedere dei momenti di pausa, spostandosi in ambienti silenziosi o con un livello di rumore più basso può aiutare a ridurre la percezione dell’acufene
- Ottimizzare l’acustica della propria stanza: è sempre meglio cercare di migliorare il più possibile l’acustica del proprio ambiente lavorativo, o della propria postazione se si lavora in open space con molte persone, ad esempio utilizzando materiali fonoassorbenti.
Come gestire i sintomi dell’acufene?
L’acufene può avere un impatto significativo sulla vita lavorativa, ma esistono diverse strategie per gestire al meglio i sintomi più ricorrenti. Tra queste:
- La Terapia del suono (TRT): una soluzione efficace per mascherare l’acufene, rendendolo meno percepibile, è la cosiddetta “Terapia del suono” o Tinnitus retraining therapy (TRT). Attraverso l’utilizzo di generatori di rumore bianco o rosa, nel tempo è possibile allenare il cervello ad ignorare il suono prodotto dall’acufene
- Regolare il proprio apparecchio acustico: nel caso di una terapia di riabilitazione con apparecchi acustici, è importante chiedere all’audioprotesista di impostare il volume più adatto al proprio disturbo. Un livello troppo alto, ad esempio, potrebbe provocare una ricaduta dell’acufene.
- Imparare a gestire lo stress: sappiamo che lo stress è uno dei fattori responsabili dell’acufene; per questo adottare tecniche di rilassamento come la meditazione, la mindfulness, lo yoga o esercizi di respirazione diaframmatica, potrebbe aiutare a ridurre l’ansia e sopportare meglio i sintomi dell’acufene
- Seguire una terapia cognitivo-comportamentale: anche intraprendere una terapia psicologica a lungo termine può essere utile per modificare i pensieri negativi legati all’acufene e vivere meglio.
Queste strategie possono aiutare ad alleviare i principali sintomi, ma è fondamentale non sottovalutare l’importanza della prevenzione e di sottoporsi a controlli periodici dell’udito, soprattutto se si lavora in ambienti affollati e rumorosi.
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Prevenire l’insorgenza degli acufeni è fondamentale. La combinazione di misure di protezione dell’udito, terapie non farmacologiche e una visita specialistica possono infatti aiutare a migliorare la qualità della vita di chi soffre di questo disturbo.
Se cerchi una soluzione per l’acufene, non aspettare e rivolgiti alla consulenza di Udifarm, centro d’eccellenza a Roma specializzato in prevenzione e cura dei disturbi dell’udito, trattamenti innovativi e personalizzati per la gestione degli acufeni e riabilitazione con apparecchi acustici, anche su misura.
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