La perdita dell’udito, anche nota come ipoacusia, è una condizione che può manifestarsi a qualsiasi età, soprattutto con l’invecchiamento, in modo graduale o improvviso, e può interessare una o entrambe le orecchie.
Esistono diversi tipi di perdita dell’udito, che possono variare di intensità, essere temporanei oppure permanenti, e dipendere da cause molto diverse tra loro, legate a fattori genetici, all’esposizione a rumori forti, infezioni, traumi o malattie.
In questo articolo vorremmo spiegare come proteggere l’udito dall’ipoacusia ed evitare che un danno transitorio possa peggiorare e compromettere per sempre la nostra salute.
Cos’è l’ipoacusia e come riconoscerla?
L’ipoacusia, ovvero la difficoltà crescente a sentire e riconoscere i suoni e il parlato, anche quelli a volume normale, è una delle patologie più diffuse. In Italia, secondo il Ministero della Salute, sono circa 7 milioni le persone che hanno problemi di udito, pari al 12,1% della popolazione con ipoacusia; nel mondo, il 5% della popolazione convive con una perdita uditiva, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che, entro il 2050, oltre 700 milioni di persone, ovvero circa una persona su quattro, sperimenterà una forma di diminuzione dell’udito.
I sintomi dell’ipoacusia possono variare a seconda della gravità del disturbo, ma in genere è possibile riconoscerla da alcuni segnali comuni, come la difficoltà a seguire conversazioni, soprattutto in ambienti rumorosi; la necessità di alzare sempre di più il volume della TV o della radio; una sensazione frequente di ovattamento o di orecchie tappate; un aumento della sensibilità verso i suoni acuti, così come la comparsa di acufeni (suoni, ronzii o fischi persistenti nelle orecchie, non udibili all’esterno).
Le cause dell’ipoacusia
Sebbene la perdita dell’udito sia principalmente legata all’età, come conseguenza del deterioramento naturale delle cellule ciliate dell’orecchio interno, molto spesso il disturbo può essere causato da:
- Fattori genetici: alcune forme di ipoacusia possono essere di tipo ereditario;
- Esposizione al rumore: l’esposizione prolungata a fonti di rumore che superano i livelli considerati sicuri per l’udito (oltre gli 80 decibel), come quelli prodotti da macchine industriali o da cuffie ad alto volume, può danneggiare le cellule ciliate, oltre a innescare l’acufene o una sua ricaduta;
- Otiti ricorrenti: anche le infezioni all’orecchio medio, come l’otite esterna, possono causare danni all’udito se non curate adeguatamente;
- Farmaci ototossici: l’assunzione di alcuni tipi di farmaci (soprattutto antibiotici) in alcune persone può avere effetti collaterali indesiderati per l’udito;
- Traumi cranici: subire un trauma cranico a seguito di un incidente può danneggiare le strutture dell’orecchio interno, compromettendo la capacità uditiva anche a lungo termine;
- Patologie: alcune malattie croniche, come il diabete, la sclerosi multipla o la Malattia di Ménière possono causare la progressiva perdita dell’udito.
Come prevenire l’ipoacusia
Anche se non tutti i casi di ipoacusia possono essere prevenuti, adottare alcune semplici precauzioni può ridurre significativamente il rischio di perdere l’udito. Ad esempio:
- Proteggersi dai rumori forti: ricorda di indossare protezioni acustiche adeguate (tappi auricolari usa e getta o cuffie) quando lavori in ambienti rumorosi, o quando partecipi a eventi con musica a volume troppo elevato;
- Limitare l’uso di dispositivi audio a volume alto: se ami ascoltare musica o giocare ai videogiochi per molte ore di seguito, cerca di farlo a un volume moderato e prenditi pause frequenti;
- Curare le infezioni dell’orecchio: se ti capita spesso di soffrire di otite o altre infezioni ricorrenti, non trascurare i sintomi e rivolgiti a un medico per evitare i danni di un’ipoacusia non trattata;
- Adottare uno stile di vita sano: una dieta equilibrata, l’attività fisica regolare e il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare possono contribuire a mantenere in salute l’apparato uditivo;
- Controllare regolarmente l’udito: sottoporsi ad un’otoscopia o effettuare controlli periodici con uno specialista audiologo (https://www.udifarm.it/2024/07/19/cosa-fa-un-audiologo/) è raccomandato soprattutto dopo i 50 anni.
Sicurezza e prevenzione con Udifarm
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