Se pensi che il rumore sia solo fonte di nervosismo o mal di testa, ti sorprenderà scoprire che il suo impatto sulla nostra salute va ben oltre il semplice fastidio. Gli ultimi studi scientifici rivelano infatti un legame sempre più diretto tra l’esposizione prolungata a rumori forti e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari come l’infarto.

 

Troppo rumore fa male al cuore?

 

È dimostrato che esporsi in modo frequente a fonti di rumore può rappresentare un fattore di rischio silenzioso per la salute. Uno shock acustico dovuto all’ascolto prolungato di suoni e rumori ad alto volume può danneggiare il nostro udito, provocando o accentuando la comparsa di acufene, ovvero di un improvviso e persistente fischio in una o entrambe le orecchie. E persino l’inquinamento acustico causato dal traffico può aumentare il rischio di sviluppare nel tempo disturbi metabolici e obesità. Ma come fa esattamente il rumore a danneggiare il cuore?

Secondo i risultati di due studi presentati al Congresso dell’European Society of Cardiology (ESC) 2024, sembra esistere una correlazione finora sottovalutata tra l’eccesso di rumore nelle città e la salute del nostro cuore.

Il primo studio (Decibel-M) ha coinvolto 430 pazienti di età inferiore ai 50 anni residenti a Brema, in Germania, e ricoverati per infarto in un centro cardiaco locale. I ricercatori hanno osservato che i pazienti infartuati più giovani, con bassi fattori di rischio cardiovascolare come fumo o diabete, erano stati esposti a livelli di rumore più elevati rispetto al resto della popolazione della stessa regione di residenza, concludendo che l’esposizione costante all’inquinamento acustico in quella zona è stata direttamente responsabile dell’aumento dei casi di infarto, anche in persone precedentemente sane.

Il secondo studio (Envi-Mi), presentato al Congresso, ha invece coinvolto 864 pazienti ospedalizzati per valutare l’impatto dell’esposizione al rumore ambientale sulla prognosi dopo un primo infarto. La ricerca ha evidenziato come l’esposizione prolungata a rumori intensi, soprattutto durante le ore notturne, abbia peggiorato significativamente la prognosi. A un anno dall’infarto, infatti, il 19% dei pazienti ha manifestato un evento cardiovascolare più grave. È stato osservato anche un aumento del 25% del rischio di subire altri eventi cardiovascolari gravi per ogni aumento di 10 dB del rumore durante la notte, indipendentemente dall’inquinamento atmosferico e altri fattori.

 

Inquinamento acustico e infarto: un rischio per tutti

Non è ancora del tutto chiaro cosa possa collegare l’inquinamento acustico delle nostre città alla comparsa e all’aggravarsi di patologie cardiache, ma i ricercatori ipotizzano che l’esposizione prolungata al rumore possa innescare una serie di fattori potenzialmente dannosi non solo per le persone anziane o già affette da problemi cardiovascolari, ma addirittura tra i giovani, in particolare quelli con bassi fattori di rischio tradizionali.

Tra gli effetti negativi dell’eccesso di rumore vanno considerati:


  • L’aumento dello stress: il rumore intenso provoca una reazione di stress nel nostro organismo, che si traduce in un aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e dell’ipertensione
  • L’insonnia: Un sonno disturbato a causa del rumore può influire negativamente sulla salute cardiovascolare, aumentando la pressione sanguigna e favorendo l’insorgenza di infiammazioni
  • Un danno ai vasi sanguigni: diversi studi suggeriscono che il rumore costante può danneggiare nel tempo le pareti dei vasi sanguigni, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche.

infarti inquinamento acustico

 

Come proteggersi dal rumore

I risultati delle ultime ricerche in ambito cardiologico rappresentano un primo passo per aiutare a identificare nuove strategie di prevenzione secondaria nella popolazione adulta, come ad esempio l’utilizzo di barriere antirumore per pazienti con infarto miocardico ad alto rischio.
Gli studi suggeriscono infatti che è fondamentale adottare misure per ridurre il più possibile l’esposizione al rumore ambientale. Alcuni consigli utili possono essere:

  • Migliorare l’acustica in casa: utilizzare materiali fonoassorbenti, finestre con doppi vetri o scegliere tessuti che assorbono il suono può contribuire a ridurre il rumore proveniente dall’esterno
  • Limitare l’uso di dispositivi audio ad alto volume: ascoltare musica o guardare film a volume eccessivo può danneggiare l’udito, causando ipoacusia temporanea o permanente
  • Utilizzare auricolari e cuffie protettive: quando non è possibile isolarsi dai rumori eccessivi e prolungati, soprattutto nel caso di lavori a rischio per l’udito, è importante adottare precauzioni, indossando apposite cuffie con cancellazione del rumore o tappi auricolari studiati per attutire i suoni che superano gli 80 dB, considerati la soglia massima per non compromettere l’udito.

 

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Adottare strategie per ridurre l’esposizione al rumore può contribuire a migliorare la nostra salute cardiovascolare e la qualità della nostra vita. Da Udifarm sviluppiamo percorsi di riabilitazione acustica studiati per ridurre lo stress e aiutare a prevenire la comparsa di patologie più gravi.

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