Dal Laboratorio di elettromagnetismo pervasivo dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nasce la “seconda pelle”, ovvero un chip che avrà il compito di monitorare le ferite chirurgiche con lungo degenza e il decorso di malattie infettive.
“Il chip che abbiamo sperimentato – spiega Cecilia Occhiuzzi, ricercatrice che ha partecipato all’analisi – può consentire al personale medico di avere un monitoraggio continuo. Ad oggi basta andare vicino al paziente con un lettore e scaricare in tempo reale tutta una serie di dati necessari sulla sua salute.
Gli studiosi, coordinati da Gaetano Marrocco, docente di Campi elettromagnetici dell’Universita’ di Tor Vergata, hanno realizzato questo progetto grazie a un finanziamento della Regione Lazio. Il prossimo 26 marzo, nella stessa facoltà, saranno presentati i primi dati del progetto.
In futuro il progetto si presta anche a un lettore ‘a varco’ per cui basterà che il paziente passi davanti a un punto di passaggio, al bagno o all’uscita della camera, per consentire un controllo diretto. E’ un po’ come lo stesso principio che regola l’antitaccheggio all’uscita dei negozi”.